Kenya memories

Ho deciso di iniziare il 2020 con un’esperienza che mi permettesse di utilizzare le competenze fotografiche per aiutare qualcuno: sono stato in Africa, Kenya, a tenere un piccolo workshop fotografico per i ragazzi di GOD, una scuola-orfanotrofio. Quella che trovate qui di seguito è una sorta di cronaca di come sono andate le cose. L’ho messa insieme utilizzando i messaggi che durante la permanenza ho inviato a un gruppo di persone (mi piace considerarli amici) che ha contribuito al successo di questa esperienza. Ognuno di loro, infatti, ha donato qualcosa per l’orfanotrofio: smartphone e macchine fotografiche digitali per i partecipanti al workshop, ma anche abbigliamento e biancheria per tutti i bambini e ragazzi che avremmo incontrato.

Ancora una volta, grazie a tutti loro! E buona lettura a tutti voi, hakuna matata!

24 gennaio 2020

Ok, iniziamo a fare qualche news almeno se siamo arrivati sani e salvi. Per cominciare vi dico che siamo svegli dalle 6 di ieri mattina, e qui adesso sono le 13 più o meno. E del letto ancora nessuna traccia ?. Tre ore e mezzo di macchina da Ancona a Roma, 3 e mezzo primo scalo a Istanbul e altre 6 fino a Mombasa dove siamo arrivati alle 4 di stamattina e poi, per gradire, ci siamo fatti due ore di macchina fino a Watamu. Appena arrivati abbiamo scaricato i bagagli e siamo andati nelle varie scuole a pagare le rette dei ragazzi con le donazioni ricevute, quindi banche ecc. Ma siamo carichi!!

25 gennaio 2020

Stamattina abbiamo iniziato ad aprire le valigie e a dare un po’ di ordine alle cose. I bambini erano a scuola, tranne alcuni. Ancora non mi capacito di come abbiamo fatto a portare tutte queste cose e di come alla dogana non ci abbiano fucilato sul posto! ??

26 gennaio 2020

Buongiorno a tutti. Oggi è Domenica anche qui e tra poco andremo all’orfanotrofio a vedere la loro messa, con canti e balli. Sarà bellissimo. Ieri abbiamo portato i bambini al mare: il loro arrivo in spiaggia… la felicità allo stato puro. Quando poco è tanto se non hai nulla. ❤

Ciao a tutti amici. Come vi avevo accennato attraverso il video,  abbiamo portato i bambini al mare e credetemi, per loro è un motivo per essere felici, giocare e condividere momenti spensierati. Una gioia infinita. È stata una giornata che difficilmente riusciremo a dimenticare e voglio dirvi che mi sono sentito veramente felice anche io. L’attività balneare non è molto facile qui, perché portare i bambini al mare per una giornata, anche se vi sembrerà strano, ha un costo che per l’orfanotrofio è insostenibile, pagare il pullman, la benzina e la merenda. Quindi, ci siamo rimboccati le maniche e siamo andati a comprare i panini, la marmellata, i biscotti, abbiamo pagato la benzina e li abbiamo portati al mare, e questo grazie anche alle vostre donazioni in denaro. Alla fine di questa giornata, siamo rientrati nei nostri alloggi e mi sentivo bene. Non riuscirò mai a descrivere cosa si prova. A domani per nuovi aggiornamenti ( vi faró vedere cosa succede durante la messa della domenica mattina). Grazie ?

27 gennaio 2020

Buongiorno amici e buon inizio settimana. Qui abbiamo iniziato presto le attività, fa caldo (31 gradi) e c’è una discreta umidità (quasi 90%): messe insieme le due cose, facile dedurre che se solo ci pensi, sudi. Camminando per le strade si respira il profumo dell’Africa (bisogna venirci per provarlo). Gli occhi si riempiono di mille colori e le voci ti accompagnano per tutto il tempo. Ieri avevo scritto che vi avrei mostrato le foto che ho fatto durante la messa domenicale. È stata un’esperienza mistica, ed è vero che la religione è l’oppio dei popoli. Oggi inizio ufficialmente il mio ruolo di insegnante di fotografia, e vi dico onestamente che, esperienza o no, mi sento piacevolmente emozionato. Mi piace pensare che forse riuscirò a far appassionare questi ragazzi alla fotografia e dare loro la speranza di una vita migliore. Vi aggiornerò dopo la prima lezione. Intanto guardatevi le foto della messa. Grazie ancora a tutti.

Oggi abbiamo iniziato il corso di fotografia. Lo abbiamo strutturato in due tranche, la mattina con le ragazze e il pomeriggio con i ragazzi. Ovviamente il corso è rivolto ai più grandi (in orfanotrofio ci sono ragazzi anche più grandi di 18 anni che vengono comunque ospitati all’interno dell’orfanotrofio per dare loro la possibilità di studiare grazie ai sostegni a distanza). Ma come spesso succede in Africa ?? qui i tempi sono moooooolto dilatati e alla fine è diventato un corso “misto” e, come se non bastasse, all’inizio dovevamo essere in 5 ma alla fine sembrava di stare al cinema ??. 

Uscendo dai nostri alloggi, per raggiunger l’orfanotrofio, incontriamo tanta gente e tanti villaggi. Uno è proprio di fronte a noi, ma chiamarlo villaggio è improprio. Qui creano situazioni di vita e felicità in ogni angolo  e sotto ogni albero. Siamo a casa di Mama Janet, che ci ha accolti con felicità e la voglia di condividere con noi la loro gioia. Vivono in 7 famiglie sotto agli alberi e dentro a capanne fatte di legno e lamiera, dormono in 10 in un metro quadrato ma sono sempre sorridenti, felici e con un’allegria così contagiosa che ti si riempie il cuore. Africa nel ❤

29 gennaio 2020

Buongiorno a tutti. Come sapete io sono qui in veste di insegnante di fotografia e per documentare le attività che si fanno durante l’arco della giornata all’interno dell’orfanotrofio ma anche tutti i vari giri che facciamo per seguire la burocrazia (che qui è abbastanza primordiale) e con i tempi africani che vuol dire che quello che qui fai in tre ore, in Italia si fa con 10 minuti. Per farvi un esempio, ieri siamo andati a Malindi per l’assicurazione sanitaria dei ragazzi e avevamo appuntamento alle 10 con una persona che avrebbe dovuto aiutarci a seguire le varie pratiche. Bene, si è presentato alle 12.30 con tutta la tranquillità  del mondo! Ma in fondo qui il motto è “ pole pole” che vuol dire piano piano? . Vi dicevo delle lezioni di fotografia…qui le devo organizzare spalmandole durante l’arco della giornata perché i ragazzi hanno altre attività oltre la scuola, quindi ieri alle 16 ho fatto prima una lezione con due ragazze e poi alle 18 con 5 nuovi allievi…ma in teoria se fosse possibile, dovrei tenere i corsi h24! ? Ovviamente questo grazie alla vostra generosità?

Questa esperienza riserva anche dei siparietti simpatici con i bambini del GOF (God Our Father). Oggi al ritorno dall’ospedale con Abigale, in un momento di “riposo” in attesa dei miei allievi per il corso di fotografia, sono stato preso come modello da una nota coiffeur locale. La trattativa sul compenso è stata estenuante ma alla fine abbiamo risolto con un lecca lecca. ❤?

30 gennaio 2020

Buongiorno a tutti, non dimenticando mai che sono un fotoreporter, ecco a voi una carrellata di immagini che ho colto durante questi giorni. Sono foto realizzate in diverse occasioni e, come nel mio stile, in bianco e nero. Le foto che vedete sono uscite tutte dal mio iPhone (ma soprattutto dalla mia testa ?)

La vita del volontario comporta anche dei rischi non indifferenti. Uno dei più grossi qui in Kenya è quello di salire su un Matatu e sperare di arrivare a destinazione. Ma è una sorta di roulette russa, dove tutto è relativo e la vita ti scorre davanti agli occhi veloce. Ma per i ragazzi del GOF, questo e altro ?

31 gennaio 2020

Oggi è stata una giornata molto particolare. A bordo dei bajaj abbiamo percorso tanti chilometri di strada sterrata al limite del percorribile, per andare a vedere la piantagione di Mama Susan, dove ci sono mango, papaja, banani e altre cose che servono all’orfanotrofio. Il bello di questa avventura è che per esserne parte integrante, è fondamentale capire il loro modo di vivere per poter regolarsi di conseguenza e interagire nel modo migliore per poterli aiutare qui nella loro terra e nel loro mondo. Durante il percorso ci siamo fermati a parlare con queste persone che vivono in mezzo alla foresta, in una casa fatta di fango e sterco ma con una dignità enorme tanto che ci hanno aperto le porte della loro casa e ci hanno offerto quel poco che hanno. Abbiamo da imparare molto. Credetemi.

1 febbraio 2020

Oggi un po’ di felicità per i ragazzi grandi, ovviamente anch’essi orfani ma con in ruolo di “badanti” per i più piccoli e tuttofare all’interno dell’orfanotrofio. Abbiamo ritenuto giusto farli divertire qualche ora. Per loro è una festa che voi neanche immaginate?

2 febbraio 2020

Oggi siamo stati a visitare la Shamba, che è una piantagione di frutta e mais di proprietà di Mama Susan. Per arrivare alla piantagione bisogna fare molta strada e molto brutta, sterrata e in mezzo alla boscaglia. Tutto questo con il bajaj che è un altro mezzo di trasporto molto comune in Kenya, cioè un ragazzo che con la moto porta in giro le persone. In pratica in taxi a due ruote. La piantagione produce mango, papaja, banane, mais e altre cose che sono l’approvvigionamento del l’orfanotrofio e sorge vicino al fiume Galana che quando esonda durante le pioggia, porta via tutto quanto la terra ha prodotto e bisogna aspettare mesi per ripiantare. Abbiamo voluto visitare la shamba per capire la gestione e la loro capacità di produrre in maniera autonoma alcune derrate per l’orfanotrofio e capire sempre di più la loro vita.

La mia avventura è finita. Sto tornando a casa. Questa esperienza è stata a dire poco straordinaria; un turbinìo di emozioni e sensazioni che non dimenticherò mai. Condividere il quotidiano con questi bambini, mi ha reso più ricco e mi ha aiutato a capire molte cose del mio modo di vivere e di essere. Svegliarsi la mattina e sapere che qualsiasi gesto farai o qualsiasi sorriso regalerai, sarà  riflesso negli occhi di questi bambini, non ha prezzo. Il pericolo più grande è quello di cadere nel banale e spero di non farlo. Molti di voi mi hanno detto che tornando a casa, rivedrò le priorità e le necessità della vita, ma non sarà così, perché comunque la mia vita è nella società in cui vivo, con le necessità e le priorità che richiede. Certamente questa esperienza, mi ha aiutato a capire ancora di più, quali sono gli errori di questa società e di questo mondo. Bisogna fare attenzione a non cadere in questi facili pensieri. Ma sta di fatto che quello che ho visto, vissuto e respirato mi accompagneranno ogni giorno.

Questi bambini non hanno nulla, ma quello che hanno è una felicità che condividono con tutti, senza distinzioni di colore e di età. Torno felice. Voglio ringraziare infinitamente a tutti voi per la generosità che ha permesso a noi volontari di regalare una speranza in più. Vi voglio lasciare con questo video che, se potete, vorrei consigliarvi di vederlo fino alla fine e in un momento in cui siete nella condizione di essere rilassati per vederlo.È il regalo che questa gente meravigliosa vuole farvi per dirvi che, anche sotto al cielo africano, la vita continua.

Grazie

Kenya memories from Maurizio Toni on Vimeo.